A partire dalla fine di febbraio il Mozambico è stato colpito da un ciclone tropicale denominato Freddy. Freddy è stato probabilmente il ciclone tropicale di più lunga durata mai registrato. La sua furia si è abbattuta sull'Africa australe, interessando in particolare Madagascar, Mozambico e Malawi. Ha colpito per ben due volte il nostro paese, prima il sud alla fine di febbraio, poi l'11 marzo è entrato di nuovo dal Canale del Mozambico devastando la città di Quelimane e la provincia della Zambezia. Ha poi proseguito come depressione tropicale verso la nostra regione. I venti sono rallentati ma le piogge no. Cinque giorni ininterrotti di piogge hanno fatto cadere centinaia di abitazioni costruite in materiale precario, crollare ponti e reso impercorribili strade. La depressione è proseguita verso il vicino Malawi, dove si è registrato il numero maggiore di vittime e danni. Le piogge del Malawi hanno provocato la piena del fiume Chire, che nasce dal lago Niassa e sfocia nello Zambesi proprio nel territorio della nostra parrocchia di Charre. La piena è arrivata all'improvviso giovedì 16 marzo. Qui non ci sono argini. L'acqua è avanzata rapidamente per circa 15 km. Alcuni contadini che erano nei campi sono morti trascinati dalle acque. La sera tardi le canoe andavano ancora a recuperare chi aveva trovato rifugio sugli alberi. Venerdì mattina la gente era desolata. "La semente, padre, quando l'acqua scenderà non abbiamo più semente per seminare di nuovo". E poi il cibo: l'alluvione ha sommerso i campi coltivati già pronti per il raccolto. La maggior parte in casa ha poco o nulla da mangiare. Quello che fino al mese scorso si prospettava come un anno di buona produzione, rischia di diventare un anno di fame.