IL PONTE DELLA SOLIDARIETA'
Da sempre un sogno, un obiettivo!
In questa idea viene sintetizzata tutta la mia esperienza di tanti anni di bellissima amicizia con tante persone sparse nei vari continenti in terra di missione.
Un sogno da quando ero ragazzo!
Gli incontri con i vari Padri Missionari, che ritornavano per un po' di tempo alle proprie famiglie per riprendersi dalle fatiche e, a volte, per rimettersi in salute. Ricordo in particolare Padre Valente e padre Pizzoccolo e loro confratelli, ospiti della parrocchia di Castelgoffredo.
Mi hanno sempre incuriosito e attirato le loro esperienze.
Negli anni ‘70 la data certa dell'inizio della collaborazione della mia famiglia e dell'azienda con i missionari. Personalmente sono stato coinvolto da un grande sacerdote castellano, parroco dei Barchi di Asola: don Pietro Chilesi. L'entusiasmo di questo sacerdote per i suoi amici missionari e tutto quello che faceva per loro sono riusciti a coinvolgermi in questo cammino di carità al servizio dei più poveri.
In tutti questi anni non solo c'è stata la disponibilità economica della famiglia e dell'azienda, ma anche un continuo coinvolgimento di altre persone nella ricerca di fondi da destinare alle tante richieste che sono pervenute da ogni parte dei vari continenti.
Quanti amici devo ringraziare per avermi seguito ed aiutato in questo impegno personale, consentendomi di raggiungere obiettivi molto importanti a sostegno ed aiuto della popolazione di villaggi in diversi continenti per scongiurare la fame, la sete e aiutare nelle catastrofi naturali.
Non posso non riconoscere che molte iniziative sono state realizzate con la collaborazione dei tanti amici LIONS, attraverso la Onlus Chiese mantovano, con la quale abbiamo coinvolto nella raccolta fondi tante associazioni di volontariato esistenti nel territorio.
Dal 2014, tuttavia, assieme ai familiari, abbiamo deciso di avere una forma istituzionale nostra: la FONDAZIONE IL PONTE DELLA SOLIDARIETA' ONLUS. Questa scelta è stata condivisa da tutta la famiglia REDINI con l'obiettivo principale di dare una continuità all'azione a favore dei più poveri, dei bisognosi ed in particolare dei bambini dei paesi più disastrati, anche al venir meno dei suoi fondatori.
Sono stati così coinvolti i componenti più giovani della famiglia dando loro tutta la nostra fiducia, cercando di stimolare in loro la sensibilità a dare il loro contributo per migliorare il mondo, non solo economicamente ma anche con il coinvolgimento del cuore, a guardare ai più deboli, ai bisognosi, ai soffrenti, a tutti i ragazzi perché possano ottenere una preparazione scolastica adeguata e contribuire con il loro impegno ad aiutare il proprio paese.
Questo vorrebbe essere PONTE DELLA SOLIDARIETA'!
Da sempre è stato il mio programma di vita.
Poiché il Buon Dio mi fatto trovare in questa parte del mondo economicamente fortunata e mi ha dato dei talenti, ho cercato in tutti i modi di metterli a disposizione delle tante persone che avevano bisogno, non solo di un contributo economico, ma anche di una parola di incoraggiamento, di un sorriso.
Mi sono reso quindi disponibile ad aiutare i tanti amici e amiche in particolare i Missionari/e, che sono in terra di missione nel mondo.
Spero di non avervi annoiato con queste note personali e ringrazio di cuore quelle persone che, assieme ai miei sentimenti, possono condividere, nel leggere questi brevi pensieri, la gioia di avere avuta questa grande opportunità.
PERCHÉ UNA FONDAZIONE
Costituita con atto notarile in data 22 ottobre 2014 come naturale sviluppo dell'azione intrapresa, già da diversi anni, dalla famiglia Redini nel campo della solidarietà sociale.
La Fondazione è una veste giuridica appropriata che consente di operare in autonomia e con la possibilità di godere dei benefici fiscali che il legislatore riconosce alle Onlus. L'attribuzione della personalità giuridica consente alla Fondazione di avere un patrimonio nettamente distinto dal patrimonio familiare e/o personale, garanzia per lo svolgimento delle attività di beneficienza.
PERCHE' LO FACCIAMO
Ci impegnamo
noi e non gli altri,
unicamente noi e non gli altri,
né chi sta in alto né chi sta in basso,
né chi crede né chi non crede.
Ci impegnamo senza pretendere che altri s'impegni
con noi o per suo conto,
come noi o in altro modo.
Ci impegnamo
senza giudicare chi non s'impegna,
senza accusare chi non s'impegna,
senza condannare chi non s'impegna,
senza cercare perché non s'impegna,
senza disimpegnarci perché altri non s'impegna.
Il mondo si muove se noi ci muoviamo, si muta se noi ci mutiamo,
si fa nuovo se qualcuno si fa nuova creatura,
imbarbarisce se scateniamo la belva che è in ognuno di noi.
L'« ordine nuovo» incomincia se qualcuno si sforza di divenire un «uomo nuovo».
La primavera incomincia con il primo fiore, il giorno con il primo barlume,
la notte con la prima stella,
il torrente con la prima goccia,
il fuoco con la prima scintilla,
l'amore con il primo sogno.
Ci impegnamo perché ......
non potremmo non impegnarci.
Ci impegnamo
non per riordinare il mondo, non per rifarlo su misura,
ma per amarlo.
Ci impegnamo
perché noi crediamo nell'Amore,
la sola certezza che non teme confronti,
la sola che basta per impegnarci perdutamente. (don Mazzolari)